29° itinerario: GIRO DELLA "BUSA"
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Il percorso entra ad Arco in via Segantini, la direttrice centrale
e dopo soli 100 m gira a dx sotto il "Porteghet", passando
alla caratteristica via Bettinazzi. Al 1° incrocio va a sx per
giungere alla piazza 3 Novembre, con l'imponente "Collegiata"
e la caratteristica fontana del Mosè. Ora prosegue a dx entrando
nel caratteristico borgo medioevale, salendo via del Dosso; sul
colmo segue via Stranfora. Alla Chiesa di S.Bernardino mantiene
sempre in salita il senso unico e alla vecchia fontana esce a sx
dalla "Porta di Transforio", detta anche Laghel. In discesa
pedalando su via Fossa Grande il ciclista raggiunge lo stop, dove
sorge sulla dx il monumento in onore dell'Arciduca Alberto. Da qui
prende le indicazioni per Chiarano. Dopo 150 metri dallo stop svolta
a dx per via Braile, che tocca ex case di cura ora in stato di abbandono,
riportando sulla provinciale. Svoltato a dx si mantengono le indicazioni
per -
- Chiarano fino al paese stesso (km 3; m 95)), che si
attraversa tenendo la dx per via S.Marcello e poi a sx fino alla
Chiesa di S.Antonio. Dopo la fontana-lavatoio il biker scende
per via al Monte, ritornato in fondo al paese segue via Carduccci
a dx. Il percorso prende a dx quando incontra via Passo Buole,
che accompagna al paesetto di -
- Vigne. Alla fontana in pietra il giro raggiunge la Chiesa
di S.Giacomo Maggiore (km 4,8; m 94). Vicolo Bordellino prima
e via Monte Zugna poi conducono a Varignano. Allo stop il biker
pedala a dx in salita fino al porticato, dove si intrufola nel
vicoletto a sx, sbucando nella Piazza S.Michele, con l'omonima
parrocchiale. Superata la chiesa il cicloturista continua a dx
e ancora in salita per 100 m circa. Dopo la fontana svolta a sx,
attraversando il Rio Bordellino per salire ripido l'olivaia (punto
massimo m 170). Al bivio pedala in falsopiano (abbandonando la
stradina ripida) con panorama sulla "Busa" e i monti
limitrofi. L'itinerario prosegue, sempre in direzione del lago
di Garda, raggiungendo la frazione di Ceole, dove al crocevia
prende a dx la pianeggiante strada asfaltata, che diventa sterrata
quando incontra i vigneti. Sbucato sull'asfalto il ciclista segue
a dx per -
- Varone centro e una volta arrivato alla Chiesa di S.Maria
Assunta -sormontata da una cuspide del 1885 (km 8; m 124)- gira
a dx sul senso unico, uscendo sulla provinciale "laghi di
Tenno e Molveno". La percorre a sx per un tratto di 30 metri,
per prendere subito a dx verso una vecchia chiesetta. Il ciclista
pedala sempre in direzione di Riva (attraversa la statale 240
per la Val di Ledro) e entra a Riva attraverso via Ardaro. Il
giro avanza per viale Prati e segue il senso unico fino a Porta
S.Michele (km 10,30), dove curva a dx percorrendo 200 metri. Per
Porta S.Marco l'escursionista entra nella vecchia Riva e subito
a dx prende il vicolo che si inoltra nel Rione "Marocco".
Grazie a un vicoletto strettissimo si sbuca nella piazza 3 Novembre,
aperta sul lago di Garda. Il ciclista sceglie la strada a sx della
Torre Apponale raggiungendo la "Rocca" in Piazza Battisti.
Da qui si prosegue lungo un viale di magnolie fino alla Piazza
Stazione, quindi svoltare a dx in direzione del lago. (N.B. chi
non volesse spingere la bici nel tratto della spiaggia, dalla
Piazza Stazione svolta a sx immettendosi sulla statale in direzione
di Torbole, percorrendola fino al Porto S.Nicolò). L'itinerario
continua lungolago percorrendo la zona pedonale alberata fino
a raggiungere un ponticciolo in legno (km 11,50). Qui inizia il
tratto di spiaggia "Lido - Sabbioni Porfina" dove vige
la raccomandazione comunale di spingere la bici per circa 1 km
fino al porto di S.Nicolò, nei periodi di affollamento
turistico. Ora si ritorna verso Arco prendendo la stradina alle
pendici occidentali del biotopo "Monte Brione" (km 13);
la tabella in rame della Città di Riva mostra brevemente
i punti più caratteristici e degni di una visita. L'itinerario,
procedendo verso nord al crocevia con capitello, prosegue verso
Arco e sempre su asfalto, fino all'abitato di -
- S.Alessandro (km 14,60; m 73), che attraversa sulla
principale. Ritornando nel territorio del comune di Arco oltrepassa
Località Grotta, ammirando la lontana Rupe di Arco. Dopo
500 metri circa dal paese, al capitello di S.Carlo del XIX°
secolo, l'escursione infila la stradina a dx fra i vigneti e,
costeggiando un gruppo di case, si lascia alle spalle il Monte
Brione. Al bivio in prossimità di una casa il tour gira
a sx e poi subito a dx raggiungendo la pista ciclabile lungo il
fiume Sarca (km 16,90). Il percorso costeggia il fiume fino ad
Arco, portando al parcheggio di partenza.
- Arco: la "Collegiata" di S.Maria Assunta fu
costruita nel 1613 al posto dell'antica pieve in stile romanico-gotico,
ricordata nel 1144, e rasa al suolo perchè "insufficiente
per gli accresciuti bisogni della popolazione". Costituisce
uno degli esempi più significativi delle chiese rinascimentali
trentine; in stile palladiano presenta l'originale soluzione dei
quattordici potenti contrafforti delle fiancate, che sostengono
la gran volta a botte della navata. Il campanile raggiunge i 61
metri. Interessanti opere d'arte all'interno attribuite al Caliari
di Verona e al Brusasorci. La "Fontana del Mosè"
è di stile barocco con stemma dei D'Arco.
- Vigne: la chiesa di S.Giacomo Maggiore del 1579, venne
ricostruita nel 1900 dal Povoli. Il campanile costruito fra il
1792 e il 1797 "tra la Fran(ia)a e l'Impero" come ricorda
la scritta sulla cornice sotto la cupola, la prima invasione napoleonica.
- Riva: il caratteristico e pittoresco Rione marocco, costruito
su cumuli di frana, conserva ancora i resti di tre torri e delle
mura di difesa esterne del Borgo Medioevale, incorporate nei "Palazzi",
cioè le case del rione. La Torre Apponale, costruita
dai Buonvicino nel 1220 per la difesa del porto "ad Ponalem",
da qui il nome di Apponale, fu sopraelevata nel 1555. In cima
l'angioletto di latta, detto "l'Anzolim de la tor",
che era considerato il simbolo civico patriottico di Riva. La
Rocca, la possente costruzione quadrilatera, con quattro
torri quadrate angolari, circondata dal canale e dal lago, era
protetta da due ordini di mura merlate e da ponti levatoi. Ampliata
dagli Scaligeri e dai Visconti nel XIV° secolo, potenziata
dai Veneziani nel XV° secolo e usata come dimora dai Principi
Vescovi, Clesio e Madruzzo nel XVI° secolo. Nel 1852 il Governo
austriaco la trasformò utilizzandola come caserma del presidio
militare. Restaurata, ora ospita il Museo Civico, la Biblioteca
Civica ed altre istituzioni culturali cittadine.
- Biotopo del "Monte Brione" istituito nel 1992,
con una superficie di 66 ha circa.
Il Monte Brione ha un notevole interesse naturalistico per la
presenza di specie floristiche rare. La flora presenta piante
come il terebinto, l'albero di giuda e il pungitopo, ma anche
una ricca flora erbacea con circa 500 specie. Inoltre negli strati
sedimentari sono stati ritrovati e catalogati più di 100
specie di fauna fossile.
Sulla cima del Monte Brione una serie di fortificazioni, mulattiere
e camminamenti rimangono a testimoniare la prima e la seconda
guerra mondiale..
- per S.Alessandro transitava la strada romana, lungo
la quale furono ritrovate diverse tombe risalenti ai primi secoli
dopo Cristo.
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