11°a: MONTE BALDO variante, LOCALITA' FESTA
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- Festa il percorso muove a sx su sterrato, dietro l'alpeggio,
e segue le indicazioni per Malga Campei-Monte Altissimo, percorrendo
la strada "Brentegana". Il ciclista affronta il saliscendi
della strada bianca principale, oltrepassando delle casette ristrutturate
per la villeggiatura estiva. Il percorso risale tranquillo, entrando
nel fitto bosco. Ad un evidente bivio (km 23,02; m 1060) bruscamente
sale per una ripida stradina a sx. Dopo circa 2 km, pedalando
in mezzo al bosco e nei pressi di un tornante sinistrorso, l'itinerario
imbocca la seminascosta biforcazione pianeggiante, a dx del masso
con freccia nera. Nemmeno 20 metri dopo, a un nuovo bivio (Sentiero
della Pace), il biker deve scegliere la leggera discesa di dx
(N.B. non salire al Dos Remit). E' questa la quota massima della
variante (1115 m). Il tracciato esce sulla strada asfaltata -
- Nago-Prati di Nago (km 25,72; m 1111) e continua a dx per Malga
Casina con una bella e lunga discesa. A un -
- capitello (km 33,37; m 355), dove la strada poco più
avanti diventa pianeggiante tra i vigneti, in vista dell'abitato
di Nago, prendere a sx in direzione del Lago di Garda, e dopo
100 m circa al bivio su sterrato tenersi a dx, così da
giungere fra coltivazioni di olivo al -
- Parco "Le Busatte". Da qui con comoda rotabile l'escursionista
arriva a Torbole e lungolago a Malcesine.
- Monte Baldo. Il Monte Baldo, durante la glaciazione Wùrmiana,
era una delle poche isole al di sopra del mare di ghiaccio e perciò
ha funzionato sia come oasi di rifugio per molte specie risalenti
all'Era terziaria, sia come area di sviluppo ideale per specie
spintesi fin su quest'isola, a causa della continua alternanza
delle temperature nelle fasi interglaciali. Molti dei "relitti
botanici" si possono osservare ancor oggi sul "botanico
monte", così chiamato da Luigi Ottaviani lo "speziale"
di Brentonico.
Le prime esplorazioni per studi naturalistici e botanici risalgono
alla metà del '500, quando gli "Speziali", cioè
i farmacisti dell'epoca raccoglievano le piante per studiarne
le proprietà medicinali. Molti botanici sistematici ed
erboristi sia italiani, che stranieri hanno calpestato le pendici
del Baldo; per questo molte specie di fiori, come ad esempio l'Anemone
del Monte Baldo e la Carice del Monte Baldo, furono rinvenute
per la prima volta sul quest'oasi botanica, e perciò contraddistinte
con l'aggettivo "baldensis", usato nella denominazione
scientifica, nonostante siano presenti in altre zone delle Alpi.
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